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Il Blog di Anshin

un giardino per la mente

Benvenuto nel nostro giardino di parole e riflessioni.

Questo non è un semplice blog, ma uno spazio pensato per accompagnarti in un viaggio di scoperta, passo dopo passo. Abbiamo scelto di non presentare i nostri scritti in un semplice elenco, ma di organizzarli in percorsi tematici, come sentieri che si diramano da un unico centro.

Ciascuna categoria è una stanza della nostra biblioteca interiore, con un'anima e uno scopo preciso. Qui sotto puoi esplorare questi sentieri, scegliere quello che più risuona con te in questo momento e iniziare il tuo viaggio nella conoscenza e nella pratica.

Le basi del pensiero del Buddha, spiegate in modo semplice e accessibile. Un percorso per comprendere le Quattro Nobili Verità, l'Ottuplice Sentiero e i concetti chiave come l'impermanenza, gettando le fondamenta per un cammino di saggezza e consapevolezza.

Dalla teoria alla vita di tutti i giorni. Questa sezione è dedicata al "come" della pratica: come meditare, come coltivare la compassione e come integrare gli insegnamenti buddhisti nella nostra quotidianità per affrontare le sfide con maggiore equilibrio e serenità.

Un'esplorazione chiara e non dogmatica di due dei concetti più affascinanti e fraintesi. Scopri il vero significato del Karma come legge di causa ed effetto e della Rinascita come continuità della coscienza, per diventare l'architetto del tuo presente e futuro.

La meta ultima del sentiero buddhista. In questa sezione esploriamo il significato profondo di Nirvana e Illuminazione, non come un ideale irraggiungibile, ma come la possibilità concreta di liberarsi dalla sofferenza e scoprire una pace incondizionata dentro di noi.

La nostra via. Lo Zen è la tradizione dell'esperienza diretta, al di là delle scritture. Qui approfondiamo la sua storia, i suoi maestri e la sua pratica centrale: la meditazione seduta Zazen (Shikantaza), il cuore pulsante della pratica al Centro Anshin.

Un sentiero non è fatto solo di concetti, ma delle impronte di chi lo ha percorso. In questa sezione troverai le storie, le biografie e gli insegnamenti dei grandi maestri e delle figure che hanno illuminato il cammino, offrendo un esempio vivente di saggezza.

Una guida pratica al laboratorio della nostra mente. Qui troverai tecniche, consigli per superare gli ostacoli e metodi per iniziare a meditare. Articoli pensati per aiutarti a coltivare la quiete, la stabilità e la chiarezza mentale nella frenesia quotidiana.

La nostra via. Lo Zen è la tradizione dell'esperienza diretta, al di là delle scritture. Qui approfondiamo la sua storia, i suoi maestri e la sua pratica centrale: la meditazione seduta Zazen (Shikantaza), il cuore pulsante della pratica al Centro Anshin.

Una guida pratica al laboratorio della nostra mente. Qui troverai tecniche, consigli per superare gli ostacoli e metodi per iniziare a meditare. Articoli pensati per aiutarti a coltivare la quiete, la stabilità e la chiarezza mentale nella frenesia quotidiana.

Le parole possono essere preziose compagne di viaggio. In questa sezione condividiamo recensioni, estratti e consigli di lettura. Libri scelti per nutrire la mente, ispirare la pratica e farci sentire parte di un dialogo millenario sulla ricerca interiore.

Continua a leggere

Da Steve Jobs a Baggio: 10 Famosi che Meditano (e le Loro Lezioni)

Oltre il Tappeto Rosso: Il Sentiero Interiore delle Star

Spesso pensiamo alla meditazione come a una pratica per monaci in monasteri remoti. Eppure, nel frastuono della vita moderna, sempre più persone, incluse alcune delle figure più influenti e creative del nostro tempo, hanno trovato in questa antica disciplina un'ancora di salvezza, una fonte di chiarezza e un motore per il loro successo. Non si tratta di una moda passeggera, ma della scoperta di uno strumento potentissimo per navigare le complessità della vita.

Scopriamo insieme le storie di alcuni personaggi famosi che hanno pubblicamente parlato di come la meditazione abbia profondamente trasformato la loro vita e il loro lavoro.


Una Galleria di Praticanti (e le Loro Lezioni)

1. Steve Jobs: Lo Zen Sōtō e il Design della Semplicità

By Matthew Yohe

 

Il co-fondatore di Apple non ha mai nascosto quanto il Buddhismo Zen Sōtō abbia influenzato la sua vita. Il suo incontro con il maestro Kobun Chino Otogawa ha plasmato la sua ricerca della semplicità e dell'intuizione. L'eleganza pulita di un iPhone nasce dalla stessa mente che praticava lo zazen per trovare il "vuoto fertile" da cui emerge la vera creatività.

La Lezione del Monaco: La meditazione non svuota la mente, la rischiara. Calma il rumore per far emergere l'essenziale.

 

 

 

2. Natalie Goldberg: Lo Zen Sōtō e la Scrittura Creativa

Famosissima autrice del libro "Scrivere Zen", è stata studentessa diretta del grande maestro Sōtō Dainin Katagiri Roshi. Ha insegnato a milioni di persone come unire la pratica della scrittura a quella della consapevolezza, usando la meditazione per superare il blocco dello scrittore e toccare una sorgente di creatività più autentica.

La Lezione del Monaco: La presenza mentale non è solo sul cuscino. Ogni atto creativo, se fatto con totale attenzione, è una forma di meditazione.

3. Peter Matthiessen: Lo Scrittore e il Maestro Zen

Autore di capolavori come "Il leopardo delle nevi", Matthiessen è una figura di statura immensa. Non solo era un praticante devoto, ma è diventato lui stesso un maestro Zen (Roshi). La sua vita e le sue opere dimostrano la profonda connessione tra l'osservazione del mondo naturale e l'esplorazione del paesaggio interiore.

La Lezione del Monaco: Il sentiero spirituale e la vita nel mondo non sono separati. La più grande saggezza si trova nella loro unione.

4. Gary Snyder: Il Poeta dello Zen e della Natura

Poeta della Beat Generation e vincitore del Premio Pulitzer, Snyder ha studiato a fondo lo Zen in Giappone. È una figura chiave del "Buddhismo ecologista", che vede la pratica della consapevolezza come un modo per ristabilire una connessione profonda e rispettosa con la Terra.

La Lezione del Monaco: La nostra mente e il pianeta non sono due cose diverse. Salvare il mondo inizia dal coltivare il nostro giardino interiore.

5. Leonard Cohen: Il Poeta nel Monastero Rinzai

Il leggendario cantautore, in un certo periodo della sua vita, mise in pausa la carriera per diventare un monaco Zen Rinzai ordinato sul Mount Baldy. Quell'esperienza di disciplina e silenzio ha permeato tutta la sua opera successiva, arricchendola di una saggezza profonda sull'impermanenza e l'accettazione.

La Lezione del Monaco: La pratica non nega il dolore della vita, ma ci insegna a danzarci insieme con grazia.

6. Phil Jackson: L'Allenatore "Maestro Zen"

Come si vincono 11 campionati NBA gestendo ego come quelli di Michael Jordan e Kobe Bryant? Phil Jackson ha usato lo Zen. Ha introdotto la mindfulness e la meditazione nelle sue squadre per insegnare ai giocatori a rimanere presenti sotto pressione e a giocare come un unico organismo consapevole.

La Lezione del Monaco: La calma interiore non è una debolezza, ma la più grande delle forze strategiche.

7. Keanu Reeves: L'Attore dai Principi Buddhisti

Famoso per la sua umiltà e gentilezza, Reeves ha spesso parlato di come i principi buddhisti (compassione, impermanenza) risuonino con la sua visione della vita, aiutandolo a navigare le sfide con una grazia e una resilienza che hanno ispirato milioni di persone.

La Lezione del Monaco: Non devi essere un "buddhista" per vivere secondo principi di saggezza e compassione.

8. Roberto Baggio: Il Divin Codino e la Fede Buddhista

Probabilmente il buddhista italiano più famoso, Roberto Baggio ha abbracciato il Buddhismo di Nichiren Daishonin (Soka Gakkai) nel 1987. Ha raccontato innumerevoli volte come la recitazione del mantra "Nam Myoho Renge Kyo" sia stata la sua ancora di salvezza per superare infortuni devastanti e le immense pressioni della sua carriera.

La Lezione del Monaco: La pratica non elimina le difficoltà, ma ci fornisce la forza interiore per affrontarle e trasformarle.

9. Tina Turner: La Forza della Resilienza

Dietro una delle più grandi voci della musica c'era una donna che ha usato la sua pratica del Buddhismo di Nichiren per trovare la forza di lasciare una relazione violenta e ricostruire la sua vita. La sua storia è una testimonianza potentissima del potere trasformativo della pratica spirituale.

La Lezione del Monaco: La vera libertà non è l'assenza di problemi, ma la scoperta di una forza interiore che nessuna circostanza esterna può spezzare.

10. Richard Gere: L'Attivista della Compassione

Praticante devoto del Buddhismo Tibetano e amico personale del Dalai Lama, Richard Gere ha usato la sua fama per decenni come piattaforma per parlare dei diritti umani e della necessità della compassione attiva. È l'esempio di come la pratica interiore possa e debba tradursi in azione per il bene del mondo.

La Lezione del Monaco: L'illuminazione non è completa finché la nostra compassione non si estende oltre il nostro cuscino di meditazione.


Un Sentiero per Tutti, non solo per le Star

Queste storie ci insegnano una cosa fondamentale: la meditazione non è un privilegio per pochi. È uno strumento universale, una pratica accessibile a chiunque senta il bisogno di portare più pace, chiarezza e significato nella propria vita. Loro hanno semplicemente usato la loro notorietà per puntare il dito verso la luna. Ora tocca a noi guardare la luna.


Questo articolo fa parte della nostra guida dedicata al mondo della meditazione. Per imparare le basi e iniziare il tuo percorso, torna al nostro articolo principale.

➡️ Torna alla Guida Completa sulla Meditazione

Zazen: Cos'è e Dove Nasce la Meditazione Fondamentale del Buddhismo Zen

L'Arte della Presenza: Un Viaggio nel Mondo dello Zen e dello Zazen

Benvenuti, viandanti della consapevolezza, in questo spazio di quiete e riflessione. Oggi intraprenderemo un viaggio nel cuore dello Zen, una via millenaria che conduce alla profonda comprensione di sé e del mondo.

Che cos'è lo Zen?

Lo Zen è molto più di una semplice filosofia o religione; è una pratica vivente che ci invita a sperimentare la realtà direttamente, al di là dei concetti e delle dualità. Nasce in India con il Buddismo, si sviluppa in Cina come Ch'an e fiorisce in Giappone come Zen, portando con sé una ricchezza di insegnamenti volti a risvegliare la nostra vera natura.

Cosa insegna lo Zen?

Lo Zen insegna l'importanza della meditazione profonda e della presenza mentale nella vita quotidiana. Non si tratta di acquisire nuove credenze, ma piuttosto di riscoprire la saggezza intrinseca che risiede in ognuno di noi. Essere una persona Zen significa coltivare la calma interiore, la chiarezza e la compassione in ogni momento. Non è una dottrina complessa, ma una via per la conoscenza diretta del proprio essere. Insegna a vivere pienamente il presente, ad accettare ciò che è e a trovare la saggezza innata in ognuno di noi.

Zazen: La Pratica Fondamentale

Al centro della pratica Zen vi è lo Zazen, la meditazione seduta. La parola "Zazen" stessa significa "meditazione seduta". È attraverso questa postura silenziosa che possiamo osservare la mente, lasciando che i pensieri e le emozioni sorgano e svaniscano senza giudizio, radicandoci nel qui e ora.

Come si pratica lo Zazen?

Praticare Zazen richiede principalmente una postura stabile e una mente aperta. La "posizione Zen" ideale è quella del loto completo o mezzo loto, ma se non è possibile, si può sedere su un cuscino (zafu) con le gambe incrociate o anche su una sedia, purché la schiena sia dritta e non appoggiata. L'importante è mantenere la colonna vertebrale eretta, permettendo al respiro di fluire liberamente. Le mani formano un mudra, una posizione simbolica. Tra i "mudra principali dello Zazen" vi è il mudra cosmico (hokkai-join), dove le dita della mano destra sono poggiate sopra il dorso della mano sinistra, con i pollici che si toccano leggermente formando un ovale. Una volta assunta la posizione, l'attenzione si porta al respiro. Si osserva l'inspirazione e l'espirazione, lasciando che i pensieri sorgano e passino senza giudizio. Questo non significa "fare il vuoto" nella mente, ma piuttosto osservare il flusso della coscienza senza attaccamento.

I Benefici dello Zazen

Gli "effetti dello Zazen" possono essere profondi e trasformativi. Sebbene lo scopo non sia cercare benefici in senso utilitaristico, questi emergono naturalmente dalla pratica costante:

  • Riduzione dello Stress: La calma e la concentrazione sviluppate durante lo Zazen aiutano a gestire meglio lo stress quotidiano.
  • Maggiore Consapevolezza: Si affina la capacità di essere presenti nel momento, notando dettagli e sensazioni che prima sfuggivano.
  • Chiarezza Mentale: La mente diventa più calma e chiara, favorendo una maggiore lucidità nei pensieri e nelle decisioni.
  • Pace Interiore: Si sviluppa un senso di equilibrio e serenità, indipendentemente dalle circostanze esterne.

La Storia dello Zen: Un Percorso Millenario

La storia dello Zen è un affascinante percorso attraverso secoli e culture, dall'illuminazione di Siddhartha Gautama in India alla sua diffusione in Oriente. La leggenda narra che il Buddha Shakyamuni stesso raggiunse l'illuminazione sedendo in meditazione sotto l'albero della Bodhi. Questa esperienza è il modello per la pratica dello Zazen, che mira a replicare quella stessa condizione di profonda consapevolezza e risveglio. Il Buddhismo Zen è una scuola del Buddhismo Mahāyāna che si è sviluppata in Cina durante la dinastia Tang (VII-X secolo) come Chán, per poi diffondersi in Giappone, dove ha assunto il nome di Zen. La sua peculiarità risiede nell'enfasi posta sulla meditazione (Zazen) come mezzo per raggiungere l'illuminazione, o satori, piuttosto che sullo studio delle scritture o l'osservanza di riti complessi.

Il Trasferimento in Giappone e lo Sviluppo delle Scuole Zen

Lo Zen fu introdotto in Giappone da monaci cinesi e giapponesi, tra cui spiccano figure come Dōgen Zenji, fondatore della scuola Sōtō, e Eisai, che introdusse la scuola Rinzai. Entrambe le scuole, pur avendo approcci leggermente diversi, pongono lo Zazen al centro della loro pratica. Potremmo approfondire questo affascinante cammino storico in un articolo correlato intitolato: "Dall'India al Giappone: Le Radici e l'Evoluzione dello Zen, e le differenze tra le scuole Sōtō e Rinzai".

I Maestri del Centro Anshin a Roma

Nel nostro Il Centro, un luogo dove la pratica Zen si manifesta nel cuore della città eterna, avrete l'opportunità di incontrare maestri esperti e dedicati. Con la loro guida compassionevole e la loro profonda conoscenza della tradizione Zen, vi accompagneranno passo dopo passo nel vostro percorso di Zazen. Non è necessario avere alcuna esperienza pregressa; vi forniremo tutti gli strumenti e il supporto per iniziare la vostra pratica di Zazen in un ambiente accogliente e sereno. Lo Zen è per tutti coloro che cercano una via per la consapevolezza, indipendentemente dal loro background o dalle loro credenze.

Per conoscere gli orari delle lezioni e le attività del nostro centro, vi invitiamo a consultare il nostro calendario. Che questo sia il primo passo verso una maggiore consapevolezza e pace interiore.

Il nostro Lignaggio

Il nostro Lignaggio

Shohaku Okumura Roshi

Shohaku Okumura Roshi è nato a Osaka, in Giappone nel 1948. Ha studiato Buddismo Zen all'Università Komazawa di Tokyo ed è stato ordinato da Kosho Uchiyama Roshi, nel 1970. Ha praticato insieme al suo maestro fino al 1975, anno in cui è andato negli Stati Uniti. Dopo aver praticato presso il Pioneer Valley Zendo nel Massachusetts, nel 1981 è tornato in Giappone, dove ha cominciato a tradurre in inglese gli scritti di Dogen Zenji e Uchiyama Roshi. Okumura-roshi è stato insegnante presso il Centro Zen Soto di Kyoto e poi al Minnesota Zen Meditation Center di Minneapolis, in Minnesota, e ha guidato sesshin e gruppi di studio negli Stati Uniti, in Giappone, Europa e America Latina. Dal 1997 al 2010 è stato direttore del Soto Zen Education Center di Los Angeles , l'ufficio della sede amministrativa della Scuola Soto Zen giapponese, poi trasferito a San Francisco con la denominazione Soto Zen International Center. Nel 1996 ha fondato la Sanshin Zen Community in Bloomington, nell'Indiana, dove attualmente vive e insegna. E’ stato descritto  come una delle  figure principali della trasmissione del lignaggio Zen Soto in Nord America, instancabilmente impegnato  nel colmare il divario tra la tradizione zen giapponese e la sua espressione occidentale.

"Sebbene sia un nuotatore lento, mi considero fortunato ad aver potuto nuotare senza interruzione nel grande oceano e sono estremamente grato al mio Maestro, ai miei fratelli di Dharma e agli amici che hanno sostenuto la mia pratica."

Kosho Uchiyama Roshi

Kosho Uchiyama Roshi è uno dei più stimati moderni maestri Zen giapponesi . Nato a Tokyo nel 1912, in Giappone, conseguì il Master in filosofia occidentale presso la Waseda University nel 1937. Fu ordinato sacerdote Soto Zen nel 1941 da Kodo Sawaki-roshi. Alla morte di Sawaki Roshi nel 1965, Uchiyama Roshi, divenne l'abate di Antai-ji, che all'epoca aveva sede a Kyoto. Contrariamente al suo maestro, non ha viaggiato molto, ma ha cercato per quanto possibile di rimanere ad Antaiji con i suoi discepoli. Nel 1975 si ritirò da Antai-ji e visse con la moglie a Noke-in, un piccolo tempio al di fuori di Kyoto fino alla sua morte, avvenuta il 13 marzo 1998. Ha scritto circa 20 libri sullo Zen, tra cui alcune traduzioni di testi Dogen Zenji in giapponese moderno. Sebbene non lasciò mai il Giappone, ha esercitato una notevole influenza in molti praticanti occidentali. Uomo di ampia cultura e con una visione religiosa aperta al mondo spirituale occidentale, praticò per tutta la vita, assieme allo Zazen lo studio dei Vangeli, indicando la necessità, per le generazioni future, dell'incontro profondo e sincero fra Buddhismo e Cristianesimo.

"Una rosa fiorisce come una rosa. Una viola fiorisce come una viola. Vivete risolutamente il vostro sé e fate sbocciare naturalmente il vostro fiore !"


 Kodo Sawaki Roshi

Kodo Sawaki Roshi è stato descritto dal suo discepolo, Uchiyama Roshi, come, "un antico maestro Zen: senza paura nè convenzioni". A 7 anni, perse entrambi i suoi genitori e anche lo zio che lo aveva preso in custodia,così fu adottato da un giocatore professionista. A 16 anni, andò ad Eihei-ji con l'intenzione di diventare monaco. L'anno successivo fu ordinato da Koho Sawada, abate di Soshin-ji, e gli fu dato il nome, "Kodo". Nel 1923, iniziò a viaggiare in tutto il Giappone per tenere conferenze e guidare sesshin (ritiri). Sawaki Roshi non ebbe mai un luogo stabile di pratica, e a causa della sua riluttanza a stabilirsi in un tempio, gli fu dato il soprannome di "Kodo senza casa". Fu docente di letteratura Zen alla Komazawa University dal 1935 al 1963,  unico caso nella Storia giapponese per una persona provvista della sola licenza elementare. Fondatore de l'Antai-ji Shichikurin Sanzen Dojo nel 1949, vi si stabilì nel 1963 e vi morì il 21 dicembrene 1965 all'età di 86 anni.

"Religione vuol dire vivere un sé sempre nuovo, che non si lascia ingannare da niente." 

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